self-taught
Vive ad Efeso, in Anatolia nelle colonie Orientali.
Venne chiamato alla corte del Re di Persia, ma rifiuta.

Sviluppa il concetto di Panta Rhei, tutto scorre, l’universo è un costante divenire dettato dallo scontro fra opposti, ovvero la dialettica.

È un filosofo elitario e antidemocratica: “uno è meglio di diecimila”, per lui la democrazia è il luogo della mediocrità.
Per un certo periodo vive da eremita, a seguito di cui si ammala di idropsia, della quale decide di curarsi da solo con sabbiature, nelle quali si dice sia morto sepolto vivo.

Secondo lui nessuno vede la verità del Panta Rhei, perché la verità è faticosa, non tutti fanno un buon uso della ragione e si accontentano della Doxa, e per questo non conoscono il Logos, sono dormienti.

L’eterno scontro fra opposti è nel complesso equilibrato e razionale.

Non cogliamo l’equilibrio nell’universo perché siamo immersi nella nostra particolarità.

Secondo lui l’universo non è stato creato dagli dei ma è frutto del divenire, che è da sempre.

Si scontra con gli Eleati.

“Acque sempre diverse aspettano coloro che si immergono negli stesso Fiumi”.